lunedì 17 marzo 2014

Priscilla

Questo concetto l'ho rivoltato come un calzino: non è la moto che dà emozioni, è ciò che ci fai.
Ho sempre pensato che ogni moto sia solo un insieme armonico di metallo plastica ed altri dettagli.
Nessuna nasce con le emozioni dentro.
Anzi spesso a guardarla la prima volta non ti stravolge, non ti appassiona, non ti esplode dentro.
Però c'è qualcuna che ti conquista, ti accompagna, ti sostiene, ti riempie di calore, gioia, emozione.
Sono quelle moto che ti stanno accanto mentre attraversi una fase, o che hanno quelle doti che accarezzano il tuo carattere.
O che hanno quella anima metallica che sposa la tua.

Prisicilla era (anzi è, perché è ancora una pulzella) una TDM 850.
Provenendo da una stradale antiquata, come la CBX750, quando sono salito su Priscilla l'ho trovata di una maneggevolezza stupefacente.
Inoltre aveva quella coppia sotto che ho adorato fin dal primo istante, quella sensazione di accelerare con la dolcezza e ed insieme la possanza di una locomotiva a vapore.
In assoluto non sono valori, la maneggevolezza e la spinta di coppia, che oggi possano mettere i brividi, ma ogni bacherozzo piace alla sua mamma, ed io mi sono trovato in grande sintonia con questa signora del turismo, al punto da divertirmi, con piloti di diverse compagnie, a stuzzicare le mie ancora scarse doti stradali.

Anzi, la sua morbidezza di sospensioni, tipica del turismo, si sposa alla perfezione con il mio modo rotondo di guidare su strada, al punto che il soprannome di OVUNQUEMENTE TDM, datole da un socio di vacanze, nasce dalla versatilità che ha mostrato sui passi delle "4 regioni", Liguria, Toscana, Emilia Romagna e Lombardia.

C'ho percorso oltre 40000 chilometri, un simbolico giro della terra, da quando l'ho acquistata nel 2010.
E per salutarla giovedì scorso sono saltato in sella alle undici del mattino, per tornare alle nove di sera, dopo oltre seicento chilometri.
Perché la sua caratteristica più amabile è che le salti in sella e ti dimentichi di scendere.
Se non ti metti a forzare le staccate o a stracciare il gas, ma la lasci sul suo medio/alto passo puoi guidare in eterno.

Quest'estate, nella medesima estate, siamo stati in Toscana, circa 1700 km in meno di una settimana, tre giorni su un torrente in campeggio libero, arrivando a fianco del torrente grazie a doti quasi fuoristradistiche (ok, ed anche un poco di mano del pilota) per poi filare tutta notte in autostrada per una 750 km d'un solo fiato, fino alla magnifica Croazia.

A fine estate avevamo un 5 con tre zeri dietro in più.
In tre settimane.

Non è un record, ma stiamo parlando di una signora di quindici anni (nata 1999) che regala 235 chili a secco per meno di 80 cavalli.
E' evidente che non sono i numeri che impressionano, è il feeling speciale
che una moto così regala.

Il baricentro alto non ne rende la guida immediata a chi proviene dalle stradali moderne, quelle che piegano sì con un pensiero, ma non concedono un sospiro di relax.
La sua meccanica semplice, a carburatori, ha offerto una affidabilità assoluta.
Mai un minimo problema, mai una incertezza, mai un fastidio, e soprattutto mai rimasto a piedi.

E tanti panorami, tramonti, albe regalati, tanti sospiri, momenti belli, acquazzoni, soli che si riflettono nella visiera, il navigatore collegato sul manubrio, l'orizzonte in fondo allo sguardo.

Ciao Priscilla, ti metto in vendita.
Per quello che ti ho pagata sei stata l'investimento emotivo più bello della mia vita, per quello a cui ti venderò guarderò bene negli occhi dell'acquirente.
Voglio che abbia cura di te come si deve, voglio che impari e rispetti le emozioni che puoi donare.